La prima giornata degli ottavi ha visto la fuoriuscita degli “dei” (o sarebbe meglio dire presunti tali) Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.

Mentre il primo non ha mai dato l’impressione di potersi caricare sulle spalle la squadra e vincere comunque, il secondo (CR7) aveva illuso le platee mascherando la sostanziale pochezza generale della nazionale lusitana. Salvo infrangersi sulla difesa granitica degli uruguagi e, soprattutto, davanti a quell’autentica forza della natura che risponde al nome di Edinson Cavani.

Ma torniamo indietro soltanto di qualche giorno. A quando i mostri sacri teutonici si sono sgretolati di fronte agli indomiti sudcoreani.

Loewe si era affidato ai suoi senatori. Quelli che gli avevano garantito il titolo iridato soltanto quattro anni prima. Il ct tedesco ha ignorato una stella nascente come Leroy Sane e con lui tutto un movimento giovanile che ormai bussa alle porte dei bianchi “Deutsche”. Si rifaranno. Molto presto. Con o senza Joachim in panchina.

Ma il messaggio più importante di questa fase della competizione ci consegna un panorama calcistico mondiale completamente diverso da qualsiasi competizione precedente.

Le cosiddette “squadre materasso” sono soltanto un ricordo. Nessuno si spaventa più di fronte a dei colori. Ai campioni.

La globalizzazione si è realizzata anche nel calcio. Finalmente.

Ed è così che ogni incontro diventa materia inesplorata. Emozione da vivere.

È lo sport che, nonostante le “picconate miliardarie”, si riprende la scena e mostra il meglio di sé nel “beautiful game”. Un gioco che non ha mai brillato di luce propria come adesso.

Liberate le vostre menti dai soliti “default” e godetevi le prossime partite come se fosse la prima volta.

Perché, in fondo, lo è.

Giulio Ceraldi

#ForzaNapoliSempre

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.