
Domenica 28 dicembre, ore 15:00. Mentre l’eco dei festeggiamenti per la Supercoppa Italiana vinta a Riyadh non si è ancora spento del tutto, il Napoli atterra nella fredda pianura padana per una sfida che ha tutto il sapore della classica “buccia di banana”. Allo Stadio Giovanni Zini, sold-out per l’occasione, va in scena un confronto tra due mondi opposti: la corazzata di Antonio Conte, ferita nelle gambe ma non nello spirito, contro la Cremonese di Davide Nicola, una squadra che ha fatto del proprio stadio un fortino quasi inespugnabile.
Ma al di là della classifica, cosa ci dicono i numeri e la tattica? Perché questa partita potrebbe essere molto più complicata di quanto dica quel “2” in schedina quotato a 1.55?
Il contesto: L’hangover da Supercoppa e l’emergenza azzurra
Il Napoli arriva a Cremona con la medaglia al collo dopo il 2-0 rifilato al Bologna, una partita definita da molti come un “capolavoro tecnico-tattico” per intensità e aggressione alta. Tuttavia, il conto da pagare per quel trofeo è salato. L’infermeria di Castel Volturno è piena: mancano Kevin De Bruyne e Zambo Anguissa, i due polmoni creativi e fisici del centrocampo, oltre a Billy Gilmour e al portiere titolare Meret.
Conte si trova di fronte a un paradosso: la sua squadra ha raggiunto l’apice della fluidità tattica proprio nel momento in cui ha meno interpreti per sostenerla. Il sistema ibrido visto in Arabia, che oscillava tra un 3-4-2-1 e un 4-1-4-1, richiede un dispendio energetico mostruoso. La domanda che tutti si pongono è: Lobotka e McTominay possono reggere il centrocampo da soli contro l’aggressività di Nicola?
La Cremonese di Nicola: Molto più di un “bus davanti alla porta”
Dall’altra parte c’è una Cremonese che naviga tranquilla all’11° posto. Davide Nicola, spesso etichettato riduttivamente come un motivatore, ha costruito una macchina tattica precisa. Il suo 3-5-2 non è un muro passivo, ma una “trappola elastica”. La squadra accetta di non avere il pallone, si compatta centralmente per negare la profondità, e poi scatta come una molla.
Nella conferenza stampa della vigilia, Nicola ha definito questa partita “una verifica su quanto fatto finora”. Non è frase di circostanza: la Cremonese ha perso solo una delle ultime otto gare in casa, e il recente pareggio a reti bianche contro la Lazio all’Olimpico dimostra che la squadra sa soffrire senza disunirsi.
Le chiavi tattiche del match
Il duello Lobotka-Payero: Il cuore del problema
Senza Anguissa a fargli da scudiero, tutto il peso della costruzione del Napoli ricade su Stanislav Lobotka. Lo slovacco è stato monumentale in Supercoppa, giocando sempre in avanti e mai orizzontale. Nicola lo sa e gli piazzerà addosso Martin Payero. Il centrocampista argentino, rientrato dalla squalifica proprio per questa gara, avrà il compito di “mordere” le caviglie del regista avversario. Se Lobotka viene soffocato, il Napoli sarà costretto a lanciare lungo, terreno di caccia per i giganti della difesa grigiorossa come Baschirotto.
L’effetto Jamie Vardy
È ancora surreale scriverlo, ma Jamie Vardy guida l’attacco della Cremonese. A 38 anni, l’inglese non è venuto in Italia in vacanza. La sua capacità di giocare sulla linea del fuorigioco è intatta e rappresenta l’arma perfetta contro la linea alta del Napoli. Con Di Lorenzo e Spinazzola che spingeranno molto sulle fasce, si apriranno voragini alle loro spalle: è lì che Vardy cercherà di infilarsi, supportato dal lavoro sporco di Bonazzoli.
McTominay come “ariete tattico”
Senza la visione periferica di De Bruyne, Conte userà Scott McTominay in modo diverso. Lo scozzese non sarà solo un mediano, ma un incursore aggiunto. I suoi inserimenti in area “a fari spenti” sono l’arma in più per scardinare la difesa a tre della Cremonese. Aspettiamoci di vederlo spesso finire l’azione come un centravanti aggiunto al fianco di Hojlund.
David Neres: L’uomo del destino
Se la tattica si blocca, serve il talento. David Neres è l’uomo più in forma del campionato: doppietta in Supercoppa e 10 gol generati da ottobre. La sua tendenza ad accentrarsi partendo da destra (o sinistra, a seconda delle rotazioni con Politano/Lang) è fondamentale per creare superiorità numerica centrale, costringendo i “braccetti” della difesa di Nicola a uscire dalla linea e creare spazi.
Le ultime di formazione
Le convocazioni di Nicola hanno portato buone notizie per i lombardi: recuperati sia Bianchetti (il capitano) che Vandeputte, che dovrebbe partire titolare o subentrare per dare strappi sulla sinistra. In difesa, l’assenza dello squalificato Ceccherini sarà coperta da Folino o dallo stesso Bianchetti se al 100%.
Per il Napoli, scelte quasi obbligate. Davanti a Milinkovic-Savic, la difesa vedrà il possibile inserimento di Buongiorno per dare più fisicità sui calci piazzati. In attacco, Hojlund è favorito su Lukaku, che potrebbe essere l’arma della disperazione (o della sicurezza) negli ultimi 30 minuti.
Cosa dicono i mercati?
I mercati delle scommesse restano cauti ma chiari. La vittoria del Napoli è data intorno all’1.57, mentre quella della Cremonese viaggia sopra quota 6.00. Il risultato esatto più quotato? Un pragmatico 1-2, segno che ci si aspetta gol, ma non una goleada.
Non sarà una passeggiata. La Cremonese ha la freschezza fisica e la struttura tattica per mettere sabbia negli ingranaggi di un Napoli stanco e privo dei suoi migliori palleggiatori. La partita si deciderà probabilmente nella ripresa, quando la stanchezza aprirà gli spazi. Se il Napoli riuscirà a sbloccarla presto con la qualità di Neres, la “trappola” di Nicola potrebbe saltare. Ma se al 60′ saremo ancora sullo 0-0, attenzione al contropiede di quel “ragazzino” di 38 anni con la maglia numero 10.
Pronostico: Una vittoria sofferta del Napoli, ma attenzione ai calci piazzati della Cremonese.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.
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