Noa Lang e David Neres

Se qualcuno cercava una conferma definitiva sulle ambizioni del Napoli di Antonio Conte, la risposta arrivata ieri sera è stata forte e chiara. Il 3-1 inflitto all’Atalanta non è solo un risultato prezioso per la classifica, ma la dimostrazione di una profondità di rosa e di una varietà tattica che poche squadre possono vantare. Contro la “nuova” Dea di Raffaele Palladino, gli azzurri hanno dominato con un primo tempo ai limiti della perfezione, chiudendo la pratica in 45 minuti grazie alle giocate dei suoi esterni.

La mossa vincente: il 3-4-3 fluido

Conte ha sorpreso tutti ridisegnando l’assetto tattico. Senza punti di riferimento statici centrali, il Napoli ha puntato tutto sulla rapidità e sull’imprevedibilità. La chiave del match è stata la posizione di Scott McTominay: lo scozzese ha agito da incursore totale, spezzando le linee di pressione atalantine e aprendo varchi per le frecce offensive. L’Atalanta, ancora in fase di rodaggio sotto la guida di Palladino, non ha mai trovato le distanze giuste per arginare le ondate azzurre.

David Neres: la notte della consacrazione

La copertina è tutta sua. David Neres ha vissuto la sua notte magica, quella che i tifosi aspettavano dal suo arrivo. Schierato titolare, il brasiliano è stato semplicemente immarcabile.
17′ minuto: Scatta sul filo del fuorigioco, brucia in velocità il giovane Ahanor e incrocia col mancino per l’1-0.
38′ minuto: Si ripete con un’azione fotocopia, ma questa volta rientrando e battendo Carnesecchi sul palo lontano.
Neres non ha solo segnato: ha dribblato, creato superiorità numerica e mandato in tilt il sistema difensivo nerazzurro. È la vittoria di un giocatore recuperato mentalmente e fisicamente, ora arma letale per il prosieguo della stagione.

Noa Lang e il colpo del KO

Proprio allo scadere del primo tempo, il Napoli ha calato il tris con Noa Lang. L’olandese, alla sua seconda presenza da titolare, ha dimostrato di essersi integrato perfettamente nei meccanismi di Conte. Il suo colpo di testa su assist di Di Lorenzo è stato il sigillo sulla partita (3-0), un gol di astuzia e tempo di inserimento che ha mandato le squadre al riposo con il risultato già in cassaforte.

La reazione orobica e la gestione

Nella ripresa l’Atalanta ha provato a rialzare la testa, trovando il gol della bandiera con una splendida giocata di Gianluca Scamacca al 52′. Ma il Napoli non ha tremato. La squadra di Conte ha abbassato i ritmi, gestendo il possesso e controllando gli spazi grazie a una prova monumentale di Alessandro Buongiorno in difesa. Nonostante i tentativi di Palladino di rimescolare le carte, il risultato non è mai stato davvero in discussione.

Cosa ci lascia questa partita

Il Napoli esce dal campo con certezze granitiche.
La forza del gruppo: Anche ruotando gli interpreti offensivi, la qualità del gioco non cambia.
La condizione fisica: La squadra corre per 90 minuti con un’intensità che soffoca gli avversari.
Il primato: Con questi tre punti il Napoli guarda tutti dall’alto, lanciando un messaggio chiarissimo a Inter e Roma.
Per l’Atalanta è un passo indietro, ma la qualità di Scamacca e la reazione del secondo tempo sono le basi su cui Palladino dovrà lavorare per risalire la china.

Giulio Ceraldi

Forza Napoli. Sempre.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.