Giocatori del Villareal esultano dopo un gol

Dimenticate tutto quello che sapevate sulla Liga degli ultimi anni. La stagione 2025/26 non è solo una corsa a punti; è uno scontro filosofico totale. Siamo arrivati a un terzo del campionato e, con dodici giornate alle spalle, il panorama calcistico spagnolo ci sta offrendo una narrazione degna delle migliori serie TV: vecchi re che si reinventano, giganti caduti in disgrazia e giovani eroi che emergono dal nulla.
Ecco un’analisi approfondita di quello che sta succedendo in Spagna, dai vertici della classifica agli abissi della zona retrocessione.

Il vertice: Due filosofie, un obiettivo

In cima alla classifica, con 31 punti, troviamo il Real Madrid di Xabi Alonso. La transizione post-Ancelotti, che molti temevano potesse essere traumatica, si è trasformata in una “rivoluzione silenziosa”. Alonso ha costruito una macchina da guerra basata sul controllo e sulla finalizzazione spietata di un uomo solo: Kylian Mbappé.
Il francese non sta semplicemente giocando bene; sta dominando. Con 13 gol in 12 partite, viaggia a una media superiore a una rete ogni 90 minuti. È il “Mbappé-centrismo”: un sistema che canalizza ogni pallone verso il numero 9, supportato dalla creatività di un Arda Güler finalmente esploso (5 assist e un impatto devastante tra le linee). C’è però una crepa nell’armatura: la pesante sconfitta per 5-2 nel derby contro l’Atlético Madrid ha dimostrato che, se aggredito in transizione, questo Real può sanguinare.
A soli tre punti di distanza (28 punti), il Barcellona risponde con una filosofia opposta. Hansi Flick ha portato in Catalogna la verticalità tedesca. I blaugrana vantano il miglior attacco del campionato (32 gol fatti) grazie a un mix improbabile ma letale. Da un lato l’eterno Robert Lewandowski (7 gol), dall’altro la sorpresa tattica della stagione: Marcus Rashford. L’inglese si è reinventato rifinitore, guidando la classifica degli assist (6) insieme a Luis Milla e diventando il partner ideale per il prodigio Lamine Yamal.

L’intruso: Il sottomarino giallo è tornato

La vera notizia, però, è chi sta rompendo le uova nel paniere. Il Villarreal è terzo, con 26 punti, davanti all’Atlético del Cholo Simeone. Non è un caso. Il “sottomarino giallo” ha trovato un equilibrio perfetto grazie a due figure chiave:
Il muro: Luiz Júnior in porta. Il brasiliano sta parando l’impossibile, con statistiche migliori persino di Courtois (6 clean sheet e una percentuale di parate mostruosa) .
L’artista: Alberto Moleiro. Arrivato dal Las Palmas, ha preso in mano le chiavi del centrocampo, aggiungendo gol (4) e imprevedibilità a una squadra che ora sogna legittimamente l’Europa che conta.

Le rivelazioni: Diamanti nella polvere

Se guardiamo oltre le big, la Liga ci sta regalando storie incredibili.
Il Rayo Vallecano si conferma l’ammazza-grandi o, quantomeno, la squadra più fastidiosa da affrontare. Stabili a metà classifica, hanno costruito la loro fortuna sulla solidità del portiere Augusto Batalla.
Ma il nome che sta facendo impazzire i direttori sportivi di mezza Europa gioca in una squadra che lotta per non retrocedere. Si chiama Karl Etta Eyong, ha 22 anni e gioca nel Levante. In una squadra terzultima in classifica, lui ha segnato 6 gol. È un centravanti potente, veloce e con un senso del gol innato (xG di 6.2, segno che le occasioni se le crea davvero). Il Barcellona ha già messo gli occhi su di lui come potenziale erede di Lewandowski e con una clausola rescissoria accessibile gennaio potrebbe essere il mese del suo addio.

La delusione: Il crollo del Girona

La nota dolente della stagione è il Girona. Sembra passata un’era da quando sentivamo l’inno della Champions al Montilivi. Oggi la realtà è brutale: 18° posto, 10 punti e una differenza reti di -13.
Il mercato è stato fatale. Perdere in un colpo solo il bomber Dovbyk, il genio di Savinho e il metronomo Aleix Garcia ha svuotato la squadra. I sostituti non sono stati all’altezza e il doppio impegno europeo ha prosciugato le energie residue. Míchel sta cercando di salvare il salvabile, ma la retrocessione è uno spettro spaventosamente reale.

Cosa aspettarsi adesso?

Il campionato è tutt’altro che deciso. La solidità del Real Madrid dovrà vedersela con l’esuberanza fisica del Barcellona di Flick.
Occhi puntati su: Il mercato di gennaio. Se il Levante perde Etta Eyong, rischia grosso. Se il Barcellona lo prende, potrebbe avere l’arma in più per il titolo.
La chiave tattica: La difesa alta. Sia Real che Barça giocano con molto rischio. Chi difenderà meglio negli spazi larghi (attenzione al giovane Pau Cubarsí, sponda blaugrana, valutato ormai 80 milioni ) alzerà il trofeo a maggio.
La Liga 2025/26 è appena entrata nel vivo e, se queste sono le premesse, ci aspetta un inverno di fuoco.

Giulio Ceraldi

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.