
Dopo quattro giornate di UEFA Champions League 2025/26, c’è poco da sorridere per il Napoli. Il pareggio casalingo per 0-0 contro l’Eintracht Francoforte, un concorrente diretto, è stato vissuto non come un punto guadagnato, ma come due punti persi. Ora, la calcolatrice è diventata la migliore amica dei tifosi.
Con soli 4 punti in classifica, frutto di una vittoria, un pareggio e due sconfitte, i partenopei occupano il 24° posto. Nel nuovo formato della Champions League, questa posizione significa essere sull’orlo del precipizio.
Un’analisi algoritmica, citata dal Corriere dello Sport, ha tradotto in numeri il destino del Napoli, dividendolo in tre scenari netti. E se l’obiettivo realistico resta alla portata dei partenopei, il rischio di un disastro totale è tutt’altro che remoto.
Il formato spietato: Come si decide il destino
Per capire la situazione del Napoli, è fondamentale ricordare il nuovo regolamento della fase campionato a 36 squadre.
Posizioni 1-8: Qualificazione diretta agli ottavi di finale.
Posizioni 9-24: Accesso agli spareggi (playoff).
Posizioni 25-36: Eliminazione totale, senza retrocessione in Europa League.
Il Napoli, al 24° posto, è l’ultima squadra virtualmente qualificata ai playoff. Basterebbe un solo passo falso per finire nella zona “rossa” dell’eliminazione.
Il problema principale: Un -5 che pesa come un macigno
Il percorso del Napoli è stato segnato da due eventi critici. Il primo, la disastrosa sconfitta per 6-2 subita a Eindhoven contro il PSV. Quel risultato ha devastato la differenza reti, portandola a un pesante -5 (4 gol fatti, 9 subiti).
Perché è così grave? Nel formato a classifica unica, in caso di arrivo a pari punti, la differenza reti è il primo tie-breaker. Con -5, il Napoli perde quasi ogni confronto diretto con le squadre che lo circondano.
Il secondo evento è il recente pareggio 0-0 con l’Eintracht. I tedeschi sono 23° con 4 punti, ma con una differenza reti migliore (-4). Una vittoria avrebbe proiettato il Napoli a 6 punti, al sicuro a metà classifica. Il pareggio, invece, lo lascia in fondo al gruppo, vulnerabile.
Scenario 1: L’utopia (3%) – Qualificazione diretta (top 8)
Le possibilità che il Napoli finisca tra le prime otto, saltando i playoff, sono stimate ad un misero 3%.
Non è difficile capirne il motivo. Attualmente, l’ottavo posto (l’ultimo utile per la qualificazione diretta) è occupato dal Liverpool con 9 punti. Le squadre in testa, come Bayern e Arsenal, ne hanno 12. Il Napoli è già a 5 punti di distanza dalla top 8 e i modelli analitici (come Opta) gli assegnano solo lo 0.35% di possibilità di vincere il torneo.
Per raggiungere la soglia di 15-16 punti, considerata necessaria per la top 8, il Napoli dovrebbe vincere tutte e quattro le partite rimanenti. Data la forma attuale e il calendario, questo scenario è, come detto, un’utopia.
Scenario 2: L’biettivo (78%) – I playoff (9-24)
Qui si gioca la vera partita. I modelli matematici assegnano al Napoli una probabilità dell’81% di finire tra le prime 24 squadre. Sottraendo il 3% dello scenario utopistico, rimane un solido 78% di possibilità di accedere ai playoff.
Questo è l’obiettivo realistico. Tuttavia, c’è un’insidia cruciale. La fascia playoff è divisa in due.
Posti 9-16 (teste di serie): Giocano il ritorno dei playoff in casa contro un avversario più debole.
Posti 17-24 (non teste di serie): Giocano il ritorno in trasferta contro un avversario più forte.
Il Napoli (24°) è attualmente nel gruppo “non teste di serie”. L’obiettivo minimo è restare in questa fascia. Per farlo, si stima che serviranno 10-11 punti totali, ovvero 6-7 punti nelle prossime quattro partite (due vittorie e un pareggio, ad esempio).
L’obiettivo ambizioso è scalare la classifica fino alla 16° posizione (attualmente occupata dall’Atalanta con 7 punti. Per farlo, servirebbero 9-10 punti su 12.
Scenario 3: L’incubo (19%) – L’eliminazione (25-36)
Questo è il dato che fa tremare i tifosi. Il rischio di eliminazione totale, finendo dal 25° posto in giù, è del 19%. Quasi una possibilità su cinque.
Questo scenario si concretizza se il Napoli non riesce a fare quei 6-7 punti necessari. Se i partenopei dovessero raccogliere, ad esempio, solo 3-4 punti nelle ultime quattro partite (chiudendo a 7-8 punti totali), la catastrofe sarebbe quasi certa.
Dietro al Napoli spingono squadre come Marsiglia (25°, 3 punti) e Juventus (26°, 3 punti). In un arrivo di massa a 7 o 8 punti, la differenza reti di -5 condannerebbe il Napoli a scivolare fuori dalle prime 24 posizioni.
Il calendario: Quattro finali per salvare l’Europa
Il destino del Napoli, e la validità di quel 78% di probabilità, dipendono interamente dalle ultime quattro partite.
Giornata 5: Napoli vs Qarabag
Questa è la partita da vincere. Non è un’esagerazione. Il Qarabag è un concorrente diretto: 15° posto con 7 punti e +1 di differenza reti. Non sono un avversario materasso, avendo appena fermato il Chelsea sul 2-2. Una vittoria rilancerebbe il Napoli a 7 punti; un pareggio o una sconfitta complicherebbero tutto.
Giornata 6: Benfica vs Napoli
Una trasferta storicamente proibitiva al Da Luz contro un avversario di Fascia 2. Sarà fondamentale arrivare a questa partita avendo già battuto il Qarabag, per poter giocare con meno pressione e puntare a “strappare” un punto.
Giornata 7: FC Copenhagen vs Napoli
Sulla carta, è la partita più facile. Il Copenhagen è nei bassifondi della classifica (33° con 1 punto) e ha subito sconfitte pesanti (come un 4-0 dal Tottenham). In pratica, una trasferta in Danimarca il 20 gennaio è la classica “buccia di banana” climatica e fisica. Una vittoria qui è obbligatoria.
Giornata 8: Napoli vs Chelsea
L’atto finale. Il Chelsea è attualmente 12° con 7 punti e lotterà fino all’ultimo per un posto da testa di serie. Sarà, con ogni probabilità, uno scontro diretto decisivo per definire la posizione finale di entrambe le squadre.
Il verdetto è chiaro: il Napoli ha il destino nelle proprie mani, ma non ha più margine di errore. Per evitare l’incubo di un’eliminazione al 19%, servono almeno 6-7 punti. La rincorsa inizia ora e la partita con il Qarabag vale già una stagione.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre
P.S. IL FILO È (LETTERALMENTE) D’ORO: QUANTO PESA IL BIVIO CHAMPIONS
Quel “filo appeso” a cui è legata la qualificazione del Napoli, analizzato nell’articolo, non ha solo un valore sportivo. Con il nuovo formato la Champions League ha un peso economico specifico, immediato e brutale.
La posta in gioco finanziaria è vertiginosa. Ad oggi, il club ha già messo in sicurezza un “paracadute” minimo di circa 43,9 milioni di euro. Questa cifra è la somma garantita della quota di partecipazione fissa (18,62 milioni), della stima della nuova e complessa quota combinata (basata su ranking e diritti TV) (22,22 milioni) e dei bonus per i risultati già acquisiti.
Ma è sul filo del rasoio – la linea di confine tra il 24° e il 25° posto finale – che si gioca la vera partita finanziaria.
IL COSTO IMMEDIATO DELL’ELIMINAZIONE (Finire dal 25° al 36° posto):
Fallire l’accesso anche solo agli spareggi (i playoff), finendo un soffio sotto il 24° posto, costerebbe al club un minimo di 6,275 milioni di euro. Questo “buco” deriva dalla perdita secca di tre componenti: il bonus UEFA per la qualificazione agli spareggi (1 milione), almeno una quota del bonus classifica (275.000) e, soprattutto, il mancato incasso da botteghino per almeno un’altra partita casalinga al Maradona (stimabile in minimo 5 milioni, visti i precedenti come quello contro il Milan nel 2023).
IL JACKPOT (Finire tra il 1° e l’8° posto):
All’estremo opposto, centrare la qualificazione diretta agli ottavi di finale, finendo nella Top 8, sbloccherebbe un premio totale (rispetto all’eliminazione) di oltre 23,5 milioni di euro. Questa cifra colossale include il ricco bonus per gli ottavi (11 milioni), il bonus specifico per la top 8 (2 milioni), un bonus classifica molto più sostanzioso (circa 5,5 milioni in più rispetto a un piazzamento basso) e l’incasso matchday garantito.
LA TRAPPOLA STRATEGICA (il lungo termine):
C’è di più. La nuova quota combinata (che vale il 35% dell’intero montepremi) è legata indissolubilmente al ranking UEFA degli ultimi 5 anni. Dati recenti indicano che il Napoli è in una posizione critica (35° su 36 partecipanti) in questa specifica classifica. Non fare punti oggi significa peggiorare ulteriormente quel ranking. Questo, a sua volta, ridurrà i ricavi garantiti della quota combinata per tutte le future partecipazioni europee del club. Si tratta di una potenziale spirale finanziaria negativa: meno ricavi portano a meno competitività, che porta a un ranking peggiore, che porta a meno ricavi.
Lascia un commento