
Le parole di Antonio Conte, si sa, non sono mai banali. Ogni conferenza stampa è una lezione di tattica, una dichiarazione d’intenti che delinea la rotta. E le sue ultime dichiarazioni non fanno eccezione, offrendo una mappa chiara per decifrare le prossime mosse di mercato del Napoli. Quando Conte parla di “7 gare in 22 giorni” e della necessità di alternare moduli come il 4-3-3, non sta semplicemente commentando il calendario; sta inviando un messaggio alla dirigenza. Sta chiedendo una rosa costruita secondo i suoi dogmi: intensità, dominio fisico e profondità.
In questo scenario, l’idea di aggiungere un altro esterno offensivo, per quanto talentuoso, sembra perdere di priorità. La vera urgenza tattica risiede altrove, nel cuore pulsante della squadra: il centrocampo. È qui che si vincono le battaglie secondo il “Contismo” ed è qui che il Napoli deve investire per costruire un ciclo vincente. Serve un giocatore giovane, forte e con caratteristiche precise, un erede designato per un ruolo fondamentale. E la mia analisi ha identificato il profilo perfetto: Carlos Baleba.
L’archetipo: Decodificare il ruolo di Anguissa
Per capire perché un centrocampista è la priorità, bisogna prima capire cosa rappresenta André-Frank Zambo Anguissa nel calcio di Conte. Non è semplicemente una mezzala, ma l’archetipo del centrocampista di transizione. Con i suoi 184 cm per quasi 80 kg, Anguissa è un atleta dominante, un giocatore la cui funzione principale è rompere le linee di pressione avversarie.
Le analisi lo definiscono un “operatore della seconda fase”: eccelle nel trasportare il pallone dalla propria metà campo fino alla trequarti, “divorando il campo palla al piede”. I suoi dati sui dribbling riusciti lo collocano costantemente tra i migliori centrocampisti d’Europa. In fase difensiva, è un interditore fisico di prim’ordine, un “centrocampista combattivo” che domina nei contrasti e, soprattutto, nel gioco aereo, dove si posiziona tra i migliori dei suoi pari ruolo.
Crucialmente, il suo apporto creativo in termini di gol e assist è volutamente basso. Il suo compito non è rifinire, ma recuperare e trasportare. Affrontare una stagione logorante senza un’alternativa con questo profilo unico sarebbe un rischio enorme.
L’identikit perfetto: Carlos Baleba, il motore del futuro
Analizzando il mercato U23, il nome che emerge con una coerenza impressionante è quello di Carlos Baleba, centrocampista camerunese classe 2004 del Brighton. La sua traiettoria è quella di un predestinato: esploso nel Lille e poi acquistato per 27 milioni di euro dal club inglese, si è subito imposto nella Premier League sotto la guida di un maestro di tattica come Roberto De Zerbi.
Le somiglianze con Anguissa sono quasi speculari. I report di scouting lo descrivono come un “portatore di palla incredibilmente dotato”, il cui istinto primario è guidare la palla negli spazi aperti. I dati lo confermano: 83% di dribbling riusciti. Nonostante sia più basso di Anguissa (1.79 m), la sua robustezza fisica è eccezionale, con una forza nei duelli spalla a spalla definita “tra le migliori al mondo”.
Ma è in fase difensiva che Baleba impressiona forse ancora di più. I suoi dati sono da élite assoluta: si posiziona al top col 90% per intercetti e 72% per contrasti. Questa è l’intelligenza tattica che Conte adora: la capacità di leggere il gioco, anticipare e trasformare immediatamente un’azione difensiva in una transizione offensiva. Il suo essere mancino, a differenza di Anguissa che è destro, aggiungerebbe inoltre una variabile tattica preziosa, aprendo nuove linee di passaggio e di conduzione.

Un investimento strategico per il Napoli del 2027
L’acquisto di Baleba sarebbe un’operazione complessa e onerosa. Il Brighton lo valuta già tra i 40 e i 55 milioni di euro, con un contratto fino al 2028 che dà al club inglese il pieno controllo della situazione. Tuttavia, per il Napoli si tratterebbe di un investimento strategico per blindare un ruolo chiave per il prossimo decennio.
A soli 21 anni (a gennaio 2025), Baleba ha già una base fisica e difensiva di livello mondiale. Sotto la guida di Conte, un allenatore che ha forgiato centrocampisti come Vidal e Barella, il suo potenziale di crescita è illimitato. La proiezione per la stagione 2026/27 è quella di un giocatore che, a 23 anni, sarà uno dei centrocampisti box-to-box più completi e dominanti d’Europa.
Agire a gennaio, anticipando la concorrenza dei top club che già si è manifestata, sarebbe una mossa da grande squadra. L’arrivo di Baleba non fornirebbe solo un’alternativa immediata ad Anguissa, permettendo rotazioni vitali, ma getterebbe le fondamenta per un centrocampo che potrebbe dominare in Italia e in Europa per anni.
In conclusione, le parole di Conte sono state chiare. La priorità non è accumulare talento fine a se stesso, ma costruire una macchina da guerra funzionale ai suoi principi. E il pezzo mancante, il motore di riserva che può diventare titolare, ha un nome e un cognome: Carlos Baleba. L’erede naturale è stato identificato.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.
Lascia un commento