
Lo squilibrio tattico
L’adozione del modulo 4-1-4-1 (o 4-3-3 mascherato) sta rivelando lacune strutturali che rendono la manovra offensiva del Napoli inefficace e facilmente neutralizzabile dagli avversari. Il problema centrale non è la presenza dei singoli, ma l’applicazione asimmetrica del sistema.
La dipendenza dalla fascia destra: Il Napoli, in fase di costruzione e di attacco, manifesta una netta laterizzazione sulla destra. Questo accade perché la fascia sinistra non è sufficientemente presidiata in fase avanzata, trasformando di fatto la squadra in una formazione “monca”.
Il vuoto a sinistra: L’assenza o il rendimento non ottimale di un esterno alto sinistro incisivo non è compensato. La manovra tende a svilupparsi prevalentemente tramite Di Lorenzo e Politano sulla destra, i quali sono costretti a creare da soli la superiorità numerica e le occasioni da gol.
Facile lettura avversaria: Questa dipendenza unilaterale è un regalo tattico per le difese avversarie. L’avversario è facilitato nel concentrare le proprie risorse difensive in una sola area di campo, chiudendo le linee di passaggio e raddoppiando sistematicamente sul lato forte.
L’asimmetria di posizione e ruolo
L’asimmetria non è solo geografica, ma anche di ruolo e di interpretazione del modulo.
Squilibrio nel centrocampo: Il centrocampo a “quattro” fatica a trovare le giuste distanze tra le linee e a garantire la copertura in ampiezza quando la palla viene persa. Questo crea spazi eccessivi tra il blocco di centrocampo e la linea difensiva, mettendo in difficoltà il mediano basso (il “1” del 4-1-4-1) e costringendo i centrali a uscire.
Mancanza di profondità centrale: Se l’attacco si sviluppa solo lateralmente, manca un riferimento centrale costante e movimenti che portino alla penetrazione verticale efficace. Il sistema, pur essendo nato per valorizzare l’ampiezza, finisce per auto-limitarsi, rendendo l’attacco prevedibile.
La ricerca dell’”abito giusto”
L’allenatore deve urgentemente trovare una soluzione tattica che non solo valorizzi i suoi top player, ma che ripristini l’equilibrio e la fluidità su entrambi i lati del campo. Che si tratti di rivedere le mansioni di un esterno di centrocampo, di modificare il sistema (ad esempio un 3-5-2 o un 4-2-3-1), o di migliorare la sincronia dei movimenti sul lato sinistro, è fondamentale che la squadra ritrovi la capacità di attaccare con bilanciamento e imprevedibilità.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.
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