
Certe notti hanno un sapore diverso. San Siro, il Milan, le luci della Scala del Calcio. Saliamo al nord non da vittime sacrificali, ma da chi non teme nessuno. Loro, il Milan di Allegri, ci aspettano pieni di certezze, ma dovranno fare i conti con la fame e l’orgoglio di un Napoli mai domo, guidato dal nostro condottiero, Antonio Conte. Le assenze pesano, è vero, ma la maglia azzurra pesa di più. E chi la indossa contro io Milan avrà il dovere di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Loro: un Milan senza la sua stella, può bastare il pragmatismo?
Che non ci ingannino i nomi. Il Milan si presenta senza Leão. Senza il portoghese, la squadra di Allegri perde fantasia, imprevedibilità, quella scintilla che spesso li ha salvati. Si affideranno al solito, grigio pragmatismo, con un 3-5-2 pensato più per non prenderle che per darle. Maignan in porta, la difesa a tre con Tomori, Gabbia e Pavlovic, e un centrocampo dove Modric e Rabiot proveranno a dettare un ritmo che noi dovremo spezzare. Davanti, Pulisic e Gimenez: veloci, forti, ma dovranno dimostrare di poter brillare. Sono forti, sì, ma hanno paura, e noi dovremo essere bravi a sentirne l’odore.
Noi, il Napoli: l’emergenza esalta gli eroi, è la notte di Gutiérrez.
Ed eccoci a noi. Chi guarda la lista degli indisponibili – Rrahmani, Buongiorno, Olivera, Spinazzola – parla di “emergenza totale”. Noi la chiamiamo occasione. È in queste sfide che nascono le leggende. Conte non arretra di un millimetro, anzi, lancia la sfida con il suo coraggioso 4-1-4-1, un grido di guerra che dice: “noi siamo il Napoli e ce la giochiamo a viso aperto”.
In porta c’è Alex Meret. Davanti a lui, una difesa che sa di scommessa e di futuro. A destra, il nostro Capitano, Giovanni Di Lorenzo, un uomo che per questa maglia si butterebbe nel fuoco. Al centro, accanto all’esperienza di Juan Jesus, vedremo Sam Beukema. E a sinistra… a sinistra non c’è un adattato, c’è uno dei nostri colpi di mercato, c’è il talento purissimo di Miguel Gutiérrez. L’emergenza ha solo accelerato il suo destino: San Siro è il palcoscenico perfetto per presentarsi al mondo. Altro che problema, questa è la nostra arma a sorpresa. Pasquale Mazzocchi darà il suo contributo, ma col Milan tocca allo spagnolo.
In mezzo al campo, le chiavi della partita sono nelle mani sapienti di Stanislav Lobotka, il nostro professore. A spezzare le linee e a dominare con la sua forza ci penserà Frank Anguissa, un leone a cui non si può mettere il guinzaglio. La qualità è ai piedi di Kevin De Bruyne, la corsa è nei polmoni di Politano e McTominay. E davanti, a fare a sportellate con la loro difesa, c’è il nostro vichingo, Rasmus Højlund. Aspetta solo il pallone giusto per scatenare la sua furia.
II duello tattico: dove li colpiremo
Che si illudano pure di poterci fare male. La vera sfida non sarà la loro coppia d’attacco contro la nostra difesa inedita, ma la loro intera squadra contro il nostro cuore.
La diga in mezzo al campo: Il duello vero si vince lì. I loro tre centrocampisti si scontreranno con la diga formata da Lobotka e Anguissa e la genialità di De Bruyne. Lì in mezzo non si passa, è casa nostra.
La furia sulle fasce: Dicono che ci attaccheranno sulle corsie? Non sanno che troveranno Di Lorenzo da una parte e un Gutiérrez che vuole dimostrare di essere da Napoli dall’altra, pronti a difendere e a ripartire per fargli male, malissimo.
La saetta di Højlund: Lasciamoli tenere palla. Lasciamoli credere di avere il controllo. Noi aspettiamo, compatti, pronti a recuperare palla e a lanciare in verticale. Un assist di De Bruyne per la profondità di Højlund, ed è lì che la loro difesa, lenta e compassata, andrà in tilt.
Questa non è solo una partita. È una dichiarazione di intenti. Conte chiederà sacrificio, sudore e coraggio. Noi tifosi faremo il resto. Per Allegri è un’occasione, per noi è il destino.
Andiamo a prenderci San Siro.
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.
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