Il campionato di Serie A 2025/2026, iniziato lo scorso fine settimana, vede oggi il Napoli fare il suo esordio casalingo. Al Maradona trova un Cagliari roccioso e organizzato. Gli azzurri di Antonio Conte faticano a scardinare il compatto blocco difensivo di Fabio Pisacane, ma la tenacia e la qualità di un singolo bastano per regalare i tre punti. È André-Frank Anguissa, in pieno recupero, a decidere una partita che sembrava stregata. Un esordio casalingo al cardiopalma che sottolinea sia il potenziale offensivo dei partenopei sia la loro capacità di lottare fino all’ultimo istante.

Formazioni e Moduli Tattici

Napoli (4-1-4-1)

Antonio Conte schiera i suoi con un modulo che si è rivelato molto solido e dinamico. Meret in porta, difesa a quattro con Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus (sostituito poi da Buongiorno) e Spinazzola (poi Olivera). Lobotka agisce da schermo davanti alla difesa, mentre la linea di centrocampo a quattro è composta da Politano, Anguissa, De Bruyne (poi Lang) e McTominay. In avanti, l’unica punta è Lucca (sostituito da Ambrosino). Questo modulo permette al Napoli di avere grande densità a centrocampo e di sfruttare le proiezioni offensive degli esterni e dei centrocampisti centrali. L’inserimento di Kevin De Bruyne, una delle stelle del mercato estivo, è un elemento chiave per la qualità del gioco offensivo.

Cagliari (3-5-1-1)

Fabio Pisacane opta per una difesa a tre, che si trasforma in un compatto 5-3-2 in fase difensiva. Caprile tra i pali, con Luperto, Mina e Obert a formare la linea arretrata. A centrocampo, Zappa e Palestra agiscono da esterni di fascia, mentre Deiola, Prati e Adopo compongono la mediana. Sulla trequarti, Folorunsho supporta l’unica punta, Esposito. L’obiettivo principale del Cagliari è chiaro fin da subito: chiudere ogni spazio, raddoppiare le marcature e ripartire in contropiede. La solidità difensiva e la fisicità di Mina e Luperto sono i punti di forza dei sardi.

Sintesi Tattica del Match

La partita è stata un vero e proprio scontro tra due filosofie di gioco opposte. Il Napoli di Conte ha cercato di dominare il possesso palla e di costruire le proprie azioni offensive con pazienza e precisione. Il 4-1-4-1 ha permesso ai partenopei di avere un’ampia manovra, con Lobotka a dirigere le operazioni e Anguissa e McTominay a inserirsi costantemente tra le linee. Il Cagliari, dal canto suo, ha eretto un vero e proprio “muro” difensivo, con il 3-5-1-1 che si abbassava molto, quasi all’interno della propria area di rigore.

Primo Tempo

Il Napoli ha faticato a trovare varchi. La linea difensiva a cinque del Cagliari, ben organizzata e compatta, ha reso sterile il possesso palla degli azzurri. Le migliori occasioni del Napoli sono nate da giocate individuali o da cross dalle fasce, in particolare con Politano molto propositivo sulla destra. Il Cagliari ha cercato di sfruttare ogni minima occasione per ripartire, con Folorunsho e Esposito a mettere in apprensione la difesa partenopea, ma senza creare pericoli concreti.

Secondo Tempo

Il copione non è cambiato. Il Napoli ha continuato a spingere, con Conte che ha provato a dare una scossa con i cambi. L’ingresso di Buongiorno ha aggiunto centimetri e fisicità in difesa e ha dato una nuova opzione in fase di costruzione. La stanchezza e la pressione del Napoli hanno iniziato a farsi sentire sulla resistenza del Cagliari, che ha dovuto ricorrere a un’organizzazione difensiva sempre più strenua. Nonostante ciò, i sardi non hanno mai smesso di lottare, con il portiere Caprile che si è reso protagonista di diverse parate decisive.

Il finale e il gol vittoria

Il match sembrava destinato a un pareggio a reti inviolate. Il Napoli ha aumentato la pressione negli ultimi minuti, con il Cagliari ormai tutto arroccato in difesa. Al 93′, una grande occasione capita sui piedi di McTominay, che si trova in ottima posizione in area ma calcia debolmente, permettendo a Caprile di parare.
Tuttavia, il destino della partita si è deciso al 95′. Dopo un’ennesima azione prolungata del Napoli, il neo-entrato Buongiorno si sgancia sulla fascia sinistra e crossa teso in area. La palla attraversa una selva di gambe e trova l’inserimento perfetto di André-Frank Anguissa, che con il piattone destro insacca alle spalle di Caprile. Un gol che premia la perseveranza del Napoli e spezza l’eroica resistenza del Cagliari.

Conclusioni Tattiche

La vittoria del Napoli è arrivata al termine di una partita in cui la sua superiorità tattica e tecnica è stata evidente. L’organizzazione difensiva del Cagliari ha messo in difficoltà gli uomini di Conte per quasi tutta la partita, ma alla fine la qualità individuale dei partenopei e la loro costante pressione hanno prevalso. Il gol di Anguissa è l’emblema di un Napoli che ha saputo pazientare, non perdere la testa e credere fino all’ultimo alla vittoria, anche in una serata che sembrava stregata. Per il Cagliari, invece, resta la consapevolezza di aver disputato una partita solida, pur non essendo riuscito a portare a casa il punto che avrebbe meritato per l’impegno profuso.

Forza Napoli. Sempre.

Giulio Ceraldi

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