Leggiamo ed ascoltiamo spesso parlare di Fair Play Finanziario e, ultimamente, anche di PSR, visto che il calcio inglese, soprattutto durante il calciomercato (cioè adesso, per chi vi scrive ndr), si interseca con quello italiano. Ma quanto veramente sappiamo di questi nuovi strumenti di controllo della spesa dei club calcistici? Cerchiamo di capirne di più e partendo proprio da quello meno noto.

Vediamo.

Le PSR (acronimo di Profit and Sustainability Rules) sono le regole finanziarie stabilite dalla Premier League per garantire che i club spendano entro i propri limiti. L’obiettivo principale è promuovere la salute finanziaria a lungo termine e una concorrenza leale in tutto il campionato.

Ecco come funzionano.

Periodo di valutazione: I club vengono valutati su un periodo di tre anni.

Limite di perdita: I club della Premier League possono generalmente subire una perdita massima di 105 milioni di sterline in questo triennio.

Finanziamento del proprietario: Questo limite di 105 milioni di sterline è valido a condizione che eventuali perdite superiori a 15 milioni di sterline siano coperte dai proprietari del club tramite finanziamenti sicuri, come l’acquisto di azioni. Se un club non dispone di tale sostegno, la perdita massima consentita è limitata a 15 milioni di sterline in tre anni.

Esenzioni: Non tutte le spese vengono conteggiate nel limite delle PSR. La Premier League consente ai club di dedurre determinati costi relativi a:

Spese per il calcio femminile;

Costi per lo sviluppo dei giovani (settore giovanile);

Iniziative di sviluppo della comunità;

Ammortamento dei beni strumentali.

Come le PSR influenzano i trasferimenti e le finanze dei club

Ammortamento: Quando un club acquista un giocatore, il costo del trasferimento non viene registrato come un’unica perdita forfettaria in un solo anno. Viene invece “ammortizzato”, ovvero distribuito per tutta la durata del contratto del giocatore. Ad esempio, un giocatore da 50 milioni di sterline con un contratto di cinque anni comporterebbe una perdita di 10 milioni di sterline nei conti del club ogni anno.

Vendita dei giocatori: Il denaro che un club riceve dalla vendita di un giocatore, in particolare di quelli cresciuti nel vivaio che non hanno più un “valore contabile” residuo (il costo del trasferimento che non è ancora stato contabilizzato), può dare una spinta significativa al calcolo delle PSR, aiutando il club a bilanciare i conti.


Le conseguenze della violazione delle PSR:
Se un club viola il limite di perdita, può subire sanzioni severe, inclusa la sottrazione di punti. Ciò è accaduto nelle stagioni recenti con club come Everton e Nottingham Forest.

Qual’è la differenza tra le PSR ed il Fair Play Finanziario?


La differenza principale tra le PSR (Profit and Sustainability Rules) della Premier League e il Fair Play Finanziario (FFP) della UEFA risiede nel loro scopo, nel limite di perdita e nell’organo di controllo.

In sintesi, le PSR sono la versione della Premier League del Fair Play Finanziario, ma con limiti di perdita più elevati rispetto alle regole della UEFA. Questo ha portato in passato a situazioni in cui un club poteva rispettare le PSR ma non l’FFP della UEFA, rischiando così sanzioni nelle competizioni europee.

Riepilogando schematicamente, la differenza tra PSR (Premier League) e FFP (UEFA)

PSR (Profit and Sustainability Rules):

Organo di controllo: Premier League.

Obiettivo: Assicurare la sostenibilità finanziaria dei club e limitare le perdite.

Limite di perdita: Fino a £105 milioni in un periodo di tre anni.

FFP (Fair Play Finanziario):

Organo di controllo: UEFA (per i club che partecipano alle sue competizioni).

Obiettivo: Impedire ai club di spendere più di quanto guadagnano, promuovendo il pareggio tra ricavi e costi.

Limite di perdita: Fino a €60 milioni in un periodo di tre anni (a seguito della riforma del 2022).

Spero di aver semplificato la comprensione del tema.

Almeno ci ho provato.


Giulio Ceraldi

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