
Viviamo nell’epoca di “Catone il censore” e questo lo si evince soprattutto in queste ore di attesa per l’ultima fatica di campionato (e della stagione in generale) col Cagliari e che potrebbe vederci Campioni d’Italia al triplice fischio finale dell’arbitro La Penna.
Ma non finisce qui, come diceva il buon Corrado nel suo cavallo di battaglia (prima radiofonico e poi televisivo) che era La Corrida.
Con tutto il rispetto per gli isolani, il Cagliari non è esattamente una corazzata piena di stelle e sul quale si possono “ricamare” storie più di tanto. Anche considerando l’appello del suo tifo organizzato di onorare la maglia nonostante la salvezza in cassaforte. Resta il Cagliari.
Sulla squadra di Conte si sono scritte e dette fiumi di parole e il “cordone sanitario” che l’allenatore azzurro ha intensificato negli ultimi mesi intorno alla squadra, in quel di Castelvolturno, rende sempre più arduo il trovare notizie dalle quali attingere per generare altro materiale da sottoporre alla gente.
E allora che si fa’ (anche per stemperare la tensione dell’attesa)? Si scrive di mercato. E la gente ascolta, legge, è interessata (magari nega e critica ma lo fa).
Apriti cielo, per i puristi del “restiamo concentrati” (ma che dobbiamo scendere noi in campo, venerdì sera, e non ce ne siamo resi conto?! ndr)!
Allora, partiamo da lontano. Noi, nonostante corra l’anno 2025, restiamo figli indiscutibili della cultura del pare brutto. Non importa quante volte questa filosofia ipocrita e bacchettona ci sia costata anche cara, si continua ad applicarla quasi pedissequamente in pressoché tutte le sfaccettature del vivere civile, ivi incluso il pallone. E allora guai a distogliere l’attenzione (mancomai, poi, fosse possibile, vista la posta in palio) dalla “finale” (l’ennesima…ma stavolta è veramente l’ultima, tranne il non auspicabile spareggio con l’Inter…sció sció, ciucciuvé! Ed anche sul discorso scaramantico potremmo cominciare un altro papello che, onestamente, preferisco evitare in questa sede ndr)!
Perché poi “si destabilizza l’ambiente”, capite? Noi destabilizziamo l’ambiente?!? Perché riportiamo quello che (letteralmente) mezzo mondo dice e scrive da mesi? ‘O ver‘?!
Ma se il primo a non spegnere le notizie sul nascere è stato lo stesso Conte che da un pezzo, alle domande sulla sua permanenza a Napoli ha sempre fondamentalmente glissato!? Ed io, francamente, lo stra-ammiro per questo, perché non si presta alla classica ipocrisia dei suoi colleghi che dicono sempre quel che tutti si aspettano di sentire.
Stasera si gioca a Bilbao la finale tutta inglese tra Tottenham e Manchester United. Due squadre che hanno avuto (soprattutto la seconda) una stagione disastrosa in Premier. In queste ore si parla anche del futuro dei due tecnici ma nessuno (dico nessuno) si sogna di criticare stampa e addetti ai lavori per questo. Tantomeno i tifosi.
Perché il nostro ambiente è così fragile da dover vivere di continui e, francamente, spesso noiosi appelli a compattarsi, a non dar retta alle voci, alle notizie? Un ambiente che critica chi da le notizie tacciandolo di perpetrare chissà quale cospirazione. Per non parlare di chi critica il gioco della squadra…
Ma siamo davvero ridotti così male da riuscire ad intossicarci anche una splendida vigilia come questa?
Giulio Ceraldi
Forza Napoli. Sempre.
P.S. “…int’a ‘stu tuppo niro
Ci stanno tutt”e paure
‘E nu popolo ca cammina sott”o muro…”
Tratto dalla canzone di Pino Daniele Donna Cuncetta (1979 – tratta dall’album Pino Daniele)
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