Appare abbastanza superfluo rimarcare il fatto che una sconfitta dopo tante vittorie di fila, seppur netta ed inequivocabile, non può mettere in discussione tutto quanto di buono il Napoli abbia fatto finora.

Tuttavia non si può nemmeno liquidare la pratica Atalanta come puro scivolone, isolato da tutto il resto. Sarebbe un errore marchiano. Se alla prima vera partita con una squadra forte il Napoli è apparso pressoché compassato, incapace di creare qualsivoglia grattacapo alla retroguardia bergamasca (al di là del palo di McTominay e della testata di Buongiorno), disinnescato, qualche interrogativo ce lo dobbiamo pur porre. Forse l’aspetto più eclatante visto al Maradona contro l’undici di Gasperini è che pur sotto di uno e poi due gol, al di là di quelle due occasioni citate prima (una per tempo) non c’è stato un cambio di passo, di atteggiamento, di tattica. Gli stessi cambi che si sono succeduti non hanno apportato alcun cambiamento. Tutto è apparso fondamentalmente piatto.

Avevamo registrato qualche affanno, nelle partite precedenti ma si era derubricato il tutto con la capacità di soffrire, uniti, per poi sferrare il colpo della vittoria (e così è stato, fino a ieri). La lettura negativa di quanto appena scritto sarebbe che la modestia tecnica degli avversari ha impedito di subire reti laddove l’Atalanta qualitativamente attrezzata ha potuto colpire. Probabilmente la verità è, come spesso accade, giusto nel mezzo di queste due letture.

Inutile analizzare le singole prestazioni perché una mediocrità abbastanza diffusa ha caratterizzato la prestazione un po’ di tutti. Fatto sta che c’è un’Inter da affrontare e bisogna analizzare bene gli errori commessi e porci rimedio, pur sapendo che (come lo stesso Conte ha tenuto a specificarlo, nella conferenza stampa del dopopartita) si è perso contro una squadra più forte del Napoli, sic et simpliciter.

Nessun dramma pur rimettendo ben piantati i piedi a terra. Se proprio doveva succedere meglio adesso che più in là.

Forza Napoli. Sempre.

Giulio Ceraldi

Una replica a “L’editoriale di Giulio Ceraldi”

  1. Avatar ilcalmo
    ilcalmo

    Grande Pezzo Giulio!!!! la mia paura è il ri-sorgere della mentalità dell’anno scorso …che i nuovi ne vengano contagiati…e che l’effetto – uragano conte venga spento…….la mente è potente e quando vacilla sono sempre guai…spero di essere assolutamente smentito..Forza Napoli. Sempre.

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