Ormai è questione davvero di poco e la nazionale italiana di calcio esordirà agli europei.
Da noi il dibattito è acceso sul dovere di tifare per l’azzurro italiano.
Prendo a prestito una frase ricorrente nelle interviste del presidente De Laurentiis e dico “si fa presto a dire” (uso il virgolettato per la parte che, appunto, prendo a prestito) tifare per la nazionale.
Eh sì perché, francamente (e non pretendo di farmi portavoce di nessuno), se devo dire che me ne importa qualcosa di questo europeo “in chiave tifo” direi una bugia.
Posso dire che lo seguirò per lo sfizio di vedere la vetrina dei (suppongo) migliori calciatori del continente ma, per il resto, che l’Italia vada bene o meno non me ne può fregar di meno.
Sono stato tifoso per davvero nei mondiali dell’82, a Italia 90 (pentendomi a posteriori di aver tifato azzurro nonostante Diego ndr), ma già quando abbiamo l’Italia vinse il mondiale 2006 il mio tifo era sbiadito di parecchio e si teneva appeso al filo di chi era andato via dalla penisola da poco tempo.
Poi, tra il razzismo all’interno degli stadi nei confronti di noi napoletani sempre più becero e sempre più “declassato”, fino ad essere definito semplicemente “discriminazione territoriale” e dai più (anche molti dei cosiddetti “addetti ai lavori”) chiamato semplicemente “sfottò”, ed altri aspetti (pseudo) sportivi e non…insomma, guagliú, a me tutta sta trepidazione, emozione, attesa e cavoli vari non me la da. E, francamente, che ci sia Insigne e, “al traino” pure Meret e Di Lorenzo…boh?! Non cambia nulla.
Quindi, mi godo l’evento sportivo col distacco di chi non gliene importa più di tanto chi vince o chi perde
Eh chést’è.
Anzi no: Napoli – Verona…e la delusione non passa.
Cià!
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre
Il Ciuccio sulla Maglia del Napoli 
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