L’intervista apparsa oggi sul Corsport mostra un De Laurentiis determinato ed estremamente lucido sulle scelte fatte e da fare per la SSC Napoli.
Dopo una scherzosa richiesta fatta all’intervistatore (Ivan Zazzaroni ndr) di “non farlo litigare con Sarri”, Aurelio ha spiegato, senza peli sulla lingua, le ragioni della scelta fatta in panchina.
Sostanzialmente ha ribadito i concetti già espressi in passato sul mancato o marginale utilizzo delle riserve da parte del tecnico, culminati nelle esternazioni di Madrid di due stagioni fa.
Ciò che non è andato giù al presidente sono stati gli investimenti fatti su giocatori come Rog e Maksimovic, ignorati in tutto o in parte da Maurizio Sarri. Sul difensore ex-Torino ha anche detto che, nonostante sia stato l’unico segnalato dall’allenatore, è stato accantonato (per poi finire in prestito allo Spartak Mosca ndr).
Ma anche di Zielinski. Del polacco ha ricordato che il suo procuratore, alla volontà di rinnovo della società, ricordò le presenze pari ad un terzo di quelle di Hamsik (il giocatore del quale Piotr è il sostituto naturale).
De Laurentiis ha poi ricordato della proposta fatta a marzo di ritoccare il contratto di Sarri per portarlo a 3,5 mln più bonus (quest’ultimo ricordato da Chiavelli, presente all’intervista).
Poi della disponibilità della società di sedersi e trattare con qualsiasi club interessato a Maurizio Sarri.
Quel che non è andato giù al presidente sono state certe parole pronunciate dal tecnico durante il girone di ritorno, facendo chiaramente intuire l’intenzione di andarsene.
Poi la stoccata sui punti. I 91 punti sono stati un pallino di Sarri, non un obiettivo della società. Poi la scelta di puntare tutto sul campionato, l’Europa League snobbata, i novanta milioni incassati dalla Roma semifinalista e il doppio confronto con lo Shaktar.
Ma la cosa che chiaramente ha dato più fastidio di tutte fu quella che Sarri pronunciò affermando che col prossimo contratto si sarebbe voluto arricchire.
E giù esempi sul momento di crisi del Paese e dei soldi del suo attuale contratto che non sono pochi.
De Laurentiis se l’era chiaramente legata al dito.
Poi Ancelotti. Con lui il Napoli vuole puntare all’internalizzazione. A consolidare ed aumentare il già grande bacino di estimatori oltre confine. Trentasei milioni, secondo uno studio. Numeri importanti.
Poi il centro di Castelvolturno da perfezionare e, a dire del presidente, pronto tra due mesi. Lui seguirà personalmente i lavori.
La rosa. Da ritoccare. Non da rifondare. I 45 milioni più cinque di bonus del City per Jorginho rimandati al mittente.
Il presidente vuole vincere, anche se dopo 13/14 bilanci positivi chiuderà quello corrente in rosso. Quindici milioni.
Per De Laurentiis il rosso è una “macchia”.
Insomma, il solito scoppiettante Aurelio a tutto campa.
O si ama o si odia. Non ci sono soluzioni intermedie.
Una cosa è certa. Con l’aria che tira sembra più che verosimile l’ipotesi che Sarri resti fermo. Almeno per questa stagione.
A meno che non ci sia una società pronta a trattare seriamente col Napoli.
Ergo: soldi, non chiacchiere.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre