​IL SUPERFLUO E IL NECESSARIO

La sconfitta di Cardiff brucia di brutto alla Juventus. La tracotanza con la quale loro e gran parte dei media italiani erano arrivati a quella partita gli si è letteralmente strozzata in gola. 
Il Real Madrid era e resta di un altro pianeta. 

Ora più che mai lo sanno tutti. Veramente tutti.

Resta il fatto che gli strusciati vogliono quella coppa. 

Infatti, a giudicare dalle prime schermaglie sul fronte mercato, sembra che Allegri, fresco di sontuoso rinnovo, e compagni vogliano fare terra bruciata intorno a loro cercando di prendere il meglio in circolazione (entro certi limiti, comunque ndr), sia in termini di “top players” che di giovani talenti.

Certo non può competere (rieccoli qua) coi “galacticos” che, per sbaragliare la concorrenza dell’Arsenal, preparano un’offerta-monstre di €135 milioni per il gioiellino monegasco Kylian Mbappe.

Maurizio Sarri è stato chiaro come un cristallo di Boemia. Migliorare questa squadra (il Napoli ndr) è difficile.

Mai affermazione mi ha trovato più d’accordo. 

Gli automatismi raggiunti dalla compagine azzurra (non è più un segreto) sono un qualcosa di rara complessità assurta a semplicità estrema. Nella apparente contorsione del concetto risiede l’arcano sarriano.

E allora, dobbiamo ingaggiare la sfida con l’aversario per antonomasia e correre sul filo della corsa all’ultimo rilancio?

No.

Come già scritto, il Napoli è una formidabile macchina da guerra così com’è.

Meno ritocchi si fanno all’organico e più possibilità si hanno di poter puntare al bersaglio grosso per la prossima stagione.

I cambiamenti, quelli veri, devono verificarsi lontano dal rettangolo di gioco.

I cambiamenti devono avvenire in Lega, nella Federazione. È lì che il peso politico della SSC Napoli deve far valere le sue ragioni chiedendo rispetto. Dove per rispetto si intende avere la certezza di sorteggi arbitrali completamente slegati da logiche di “teste di serie” o “superarbitri” (sarà un caso ma col sorteggio libero la Juve non ha mai vinto un campionato). 

Basta coi discorsi “gerarchici” e basta anche (soprattutto) con lo sconcio degli atteggiamenti discriminatori (a volerci mantenere leggibili…) nei confronti di Napoli. Ma qui il ruolo delle istituzioni sportive abbisogna del supporto di quelle politiche. Questa stortura, questa anomalia tutta italiana deve finire.

Tornando ai valori strettamente tecnici della faccenda.

Abbiamo disputato gli ultimi due mesi di campionato con una continuità di risultati ed una consapevolezza della nostra forza veramente eccezionali.

Ora sappiamo dove e come possiamo migliorare. Sappiamo come supportare la necessità di continuità dei risultati. Non è un problema di interpreti. Loro sono gli stessi degli incredibili 86 punti. È l’approccio e la tenuta mentale. Gli stessi ingredienti che non sono mancati nel finale di stagione.

Reina? È un bene che resti. Ma bisogna guardare avanti ed affiancargli chi poi ne prenderà il posto dopodomani.

Giaccherini? Può andare. Non ha tolto e non ha dato. Ininfluente.

Pavoletti? Io lo terrei. Può tornare utile, dopo una preparazione che parta dal ritiro. Ma mi rendo conto che potrebbe essere usato come pedina di scambio per l’arrivo di altri giocatori. 

Un altro accenno (ne parlerò in modo più esauriente in un’altra occasione) è sul vivaio. 

Bisogna investire massicciamente su questo versante. Soprattutto per una società che non può spendere e spandere sul mercato.

Ma, ripeto, ne riparleremo.
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.