Questa maglietta sintetizza, più di mille parole, quanto distante il nostro retaggio culturale sia da quello del resto della penisola. Diciamo da Gaeta in sù.
Ironia della sorte è che a produrre la maglietta sia una marca di abbigliamento sportivo di Torino.
Ma tant’è.
L’ipocrisia è figlia dei tempi che viviamo e un pò, diciamocelo fuori dai denti, è anche bagaglio essenziale del dna italiano. Da sempre.
E allora ecco chi specula sull'”incredibile” non-supporto della tifoseria napoletana nei confronti della squadra che affronterà, stasera a Cardiff, i blancos del Real Madrid per la finale di UEFA Champions League 2016/17.
Per uno come me che ha avuto il privilegio di poter assistere da vicino al match di ritorno degli ottavi tra il Napoli e, appunto, le merengues non c’è nemmeno il bisogno di argomentare. È naturale.
Nel nostro sangue, nei nostri cromosomi, c’è anche un pò di Spagna, così come di Grecia e via discorrendo.
Quando il Real Madrid sbarcò a Napoli fù una festa. Loro scelsero di alloggiare nel centro della città.
Perché? Perché si sentivano a casa.
Siamo come cugini.
E allora perché dovremmo tifare Juve, questa sera?
Perché è una squadra italiana?
Ma tu guarda…
Ci si ricorda dell’italianità soltanto quando fà comodo a qualcuno. A gettone.
Certo. Noi siamo la vergogna che tifa per lo straniero…salvo però farci sentire (odiati) stranieri a noi napoletani ogni qual volta varchiamo la soglia di uno stadio che non è il San Paolo, in giro per la penisola.
E allora, voi tenetevi la vostra falsità. Noi ci teniamo la nostra identità.
¡Hala Madrid!
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre