​LINEA DI CONFINE

Questione di ore, ormai, e lo stadio ”Grande Torino”, splenderà più verde che mai, puntinato di azzurro e granata.
Il Napoli viene a Torino e il Torino a Napoli c’è già stato, difendendosi degnamente da un avversario ambizioso e affamato di vittorie.

Pur non essendo una veterana rispetto al tifo vero e proprio, il Torino mi è nel cuore fin da quando, in un remoto istituto magistrale, un professore geniale e sregolato ci parlò di una squadra che amava di un amore romantico e viscerale, una squadra che non aveva e, ancor prima, non aveva avuto fortuna: ci raccontò la tragedia di Superga. L’enfasi della narrazione fu tale da lasciarci basiti, fu un’esperienza talmente forte che colpì persino quegli scellerati dei tanti juventini presenti nel gruppo classe. 

Quando i rocamboleschi giri della vita mi hanno portata fin qui, ”all’ombra della Mole”, come si usa dire, ho iniziato ad avvicinarmi all’universo calcistico vero e proprio, ho scelto di seguire questo Torino più da vicino: partite da casa e allo stadio, manifestazioni, veri e propri pellegrinaggi al Mausoleo su in collina. 

Ho compreso, fin da subito, che amare una squadra come il Toro è essenzialmente un continuo palpitare, è un accartocciarsi su stessi attendendo un finale, che quasi mai arriva al novantesimo, per infine esplodere o, il più delle volte, implodere.

Il fatto è che le mie radici però affondano ancora lì, in terra campana, e mio padre è un ardente tifoso azzurro che non ha mai smesso di seguirlo questo Napoli, non si è mai stancato di credere in lui e tantomeno di amarlo. 

E così, quando si avvicina lo scontro diretto tra le nostre due squadre, tra di noi partono gli sfottò, le critiche, le telefonate durante la partita per i commenti ”a caldo”.

Mi esonero dall’aprire parentesi tecniche, dall’effettuare perizie autoptiche  che spazino dai possibili schieramenti in campo all’assegnazione dei giudici di gara, dal sottrarre o aggiungere punteggi per accedere e non a ben più prestigiosi tornei… a farlo ci penseranno già tanti, forse troppi!

Dirò soltanto che il Toro, tra le sue mura, può ostentare otto vittorie, otto pareggi e una sola sconfitta, credo voglia tenersi il suo nono miglior ruolino casalingo e, magari, anche migliorarlo, mentre il Napoli domani sarà qui per vincere, desidera più d’ogni altra cosa quel secondo posto perché gli è utile.

Papà ed io abbiamo già dato inizio alla giostra di previsioni e commenti, domani sera vedremo.
Inutile dire che proprio (e soltanto) in merito a questa partita, lascio felicemente che il mio essere sportiva sovrasti il mio essere tifosa perché se è vero che ho nel cuore il mio Toro, è anche vero che le persone importanti della mia vita domani grideranno ”Forza Napoli!” ed io sarò proprio lì, su quella folle linea di confine che mi porterà a gioire comunque vada.
Yavanna Refusetogiveup Yawan (pseudonimo)
#ForzaNapoliSempre

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