I motorini roboanti sfrecciano all’impazzata, definendo una colonna sonora di piacevoli rumori. Auto dipinte d’azzurro in ogni centimetro che suonano all’unisono quei clacson che scandiscono, con perfetto tempismo, gli ultimi minuti di un’attesa durata sessant’anni. Il sogno è a portata di mano. La Fiorentina giochicchia, il Napoli è tutta Napoli, tutti i tifosi.
Me ne sto con gli amici, in un angolino qualsiasi intorno all’arena Stadio San Paolo, con la mia inseparabile “radiolina”, ed un SuperSantos sotto il braccio, a contare i secondi, a respirare un’atmosfera condita da un interminabile sospiro che trova una soluzione finale: tre fischi dell’arbitro. E’ finita. Siamo diventati quel Sogno: Scudetto numero 1!!!
Le parole non servono. Mi guardo in giro. Centinaia di volti che sono i testimoni autentici, puri e spensierati di una gioia trattenuta per tanto, troppo tempo! Urla, lacrime, abbracci. E’ un tripudio di ogni sentimento umano. Vedo scene che rimangono impresse come se accadute ieri. Non c’è un attimo di respiro: tutti festeggiano con tutti. Gli striscioni azzurri si stagliano verso il Vesuvio quasi a dipingere un immaginario ponte sul mare! Gli elicotteri delle Forze dell’Ordine sembrano Angeli custodi di questo momento unico, irripetibile.
La città trasuda di festa, perfino i muri e gli alberi appaiono applaudire l’impresa di quegli eroi in quel 10 maggio 1987. Alle 17.47 Ottavio Bianchi ed i suoi ragazzi riescono quindi ad infrangere il tabù calcistico d’Italia, portando alla dirigenza guidata da Ferlaino e, soprattutto, ai tifosi quel traguardo sognato, desiderato, atteso.
Sono passati trent’anni. Troppi? Nient’affatto! Tutt’altro: possiamo testimoniare, senza ombra di dubbio, che quella gioia, quella vena poetico-sportiva che accompagna il nostro vivere quotidiano è ancora sulla stessa lunghezza d’onda di quel giorno. Mertens, Insigne e tutti gli altri che Sarri sta guidando con grande sagacia sono la carica esplosiva di quel tripudio che oggi, come allora, mantiene viva la passione-speranza di tanti tifosi, a Napoli come in giro per il mondo, consapevoli più che mai che un giorno rivivremo “quel giorno” di trent’anni fa, esplodendo con incontenibile gioia.
Passano per la mia mente le figure di Diego, Careca e compagni, eroi di quei giorni; poi ripenso a chi come Ascarelli, Sallustro, Vojak, Jeppson ed altri hanno accompagnato la storia del Ciuccio, condendo ogni stagione con la forza e la passione indomita che dura ancora oggi…
Napoli, oggi, come allora, e per sempre.
Marco Melissa
#ForzaNapoliSempre