Anche la ventunesima giornata di Serie A è stata archiviata.
Eh vabbè…
Noi ci siamo confermati come la squadra che, oltre al risultato, garantisce il miglior spettacolo calcistico disponibile su scala europea (e non esagero ndr).
Ma non è di questo che voglio scrivere. Non questa volta.
Tutto è ritornato nella normalità. Quel tipo di normalità che riscontriamo soltanto nella massima serie del campionato italiano.
Una normalità fatta di squadre che, nonostante le strisce positive “fino a quel match” affrontano la capolista con la rassegnazione (volendo continuare a “credere alla befana”…) di chi sà che ne uscirà sconfitto.
A pensar male…eccetera, eccetera…
Fatto stà che la storia della sudditanza psicologica nei confronti della Juve non regge più.
È proprio vero che al peggio non vi è limite.
Il colmo (se ancora è lecito usare questa parola) lo si è raggiunto col “testa di c****” che Massimiliano Allegri ha proferito nei confronti del Quarto Uomo durante la debacle bianconera a Firenze.
Un “complimento” andato in mondovisione e capito da tutti (leggasi “labiale per principianti – lezione 1”).
Ripercussioni? Prova tv? Indignazione generale?
Titoli a nove colonne?
Niente di tutto questo. Zero. Nada.
Ormai il tanfo che sale da questo torneo (o, se si preferisce, da questa rappresentazione teatrale dal finale scontato ndr) è divenuto insopportabile.
A meno di ribaltoni abbastanza improbabili, visto l’andazzo, anche questo campionato si concluderà allo stesso modo.
Credere nell’exploit del Napoli? Certo. Sempre. Lo stà già facendo e forse non ce ne rendiamo conto abbastanza.
Sinceramente, seppur consapevole della “montagna” da scalare in Champions, per passare il turno, credo che sia (per assurdo) più fattibile buttare fuori le merengues che vincere il campionato.
Almeno per un altro anno, stando così le cose…
Giulio Ceraldi
#ForzaNapoliSempre